
Lo street food diventa italiano. Grazie a Gramburger
E’un pomeriggio, ma sopratutto siamo alla fine degli anni novanta. Noto un chiosco mobile, che vende hamburger e hot dog: è lo street food che ti aspetti, ma ai miei occhi quell’improvviso tocco d’America nel pieno centro di Lanciano rompe una felice monotonia. Invece per Rocco Finardi, che si è appena trasferito da Milano, non è una giornata qualunque.

Il campione è figlio unico
II taekwondo è l’arte marziale più praticata al mondo. Ha origini antichissime e il suo nome è legato ad eventi e figure leggendarie, come quelle mitologiche. Si narra infatti che i discepoli in epoche remote dovessero attenersi a cinque regole fondamentali imposte dal monaco Wonkang.

Favola o favela, il dilemma di Rio
C’è l’immagine che ti aspetti nei primi tre secondi di un video spot girato a Rio per le prossime Olimpiadi. L’occhio della telecamera arriva sulla cima del Corcovado e il Cristo redentore volge le spalle alle riprese. Poi la telecamera punta dritta in basso, verso i morros, le colline che “ospitano” le favelas.

La mia vita è stata una danza
Vedo un bambino di sette anni che inizia a battere i piedi, pur stando seduto. E’ una visione fulminea che si è già interrotta. Sto salendo le scale che mi condurranno sul tetto dell’Hotel Excelsior e l’urgenza del presente mi invita a concentrarmi – con lo sguardo – su quel bambino che nel frattempo è cresciuto, è diventato padre e ha realizzato molti dei suoi sogni.
Hong Kong mon amour. Quei sogni sono gli stessi che lo hanno visto eccellere nella danza: tra passi di valzer e tango, nei teatri e nei palazzetti di tutto il mondo, il tempo è scivolato via senza rimpianti.

Islanda da brividi: il sogno vichingo
Nell’angolo più remoto dei giardini d’Islanda spuntano tre casette di legno. Secondo una leggenda locale, ospiterebbero gli Álfar, anche loro figli di Eva. Per punirla – li nel profondo Nord e lontano da giardini esotici – Dio li ha resi invisibili agli occhi e visibili soltanto ai cuori puri.
Per gli islandesi la loro vicinanza è di buon auspicio: saperlo potrebbe servire alla nazionale francese, che giocherà contro l’Islanda domenica sera. Inaspettatamente, mentre gli inglesi di Roy Hodgson hanno già fatto le valigie.

Qui dove l’erba non cresce
La confessione di Philomena Lee riguardo al suo passato non è uguale a quella di tutti gli altri e non potrebbe essere diversamente. Una prima, primissima risposta istintiva – forse superficiale – mi indirizza verso il suo libro e verso l’omonimo film candidato a quattro oscar, con la superba Judi Dench.

Occhi nuovi sul mondo. Con Personal Glasses
Ci vogliono occhi nuovi sul mondo e questo dovrebbe essere il sacro comandamento – spero – ancora più inviolabile ai giorni nostri. Nel frattempo su una superficie bianca, a monte di un mobile laccato nero, il mio interlocutore continua a estrarre con delicatezza aste per occhiali da sole pronte ad essere immortalate nel video che stiamo per girare. Riccardo Lombardi è direttore commerciale e marketing presso l’azienda All Trading srl, ma – almeno oggi – non tenta di vendermi niente.

L’incredibile scalata di Amir
Ho già attraversato Il Nepal sconquassato dal terremoto nel momento in cui mi sono imbattuto in Sonies, il miracle baby di cinque mesi estratto vivo dalle macerie. Un anno fa c’era un disperato bisogno di quel simbolo perché il mondo si concentrasse su quel paese cosi povero. Purtroppo le tragedie devono accadere in determinati posti, altrimenti si fa fatica a mantenere desta l’attenzione. Ma questo lo sanno tutti.

Il minuto che non ti aspetti
Jelle Ten Rouwelaar ha trentasei anni; è il portiere del Nac Breda, squadra della Eerste Divisie, la seconda divisione del campionato di calcio olandese. Sono sicuro di non sbagliarmi se dico che fino a qualche settimana fa non lo conoscevo. Ma al di là di ciò che posso io, al di là di dove possono arrivare i miei mezzi o le mie conoscenze, al di là di ogni ragionevole dubbio, esiste un’umanità che riconosce a Jelle ten Rouwelaar qualcosa di speciale, che va oltre ogni prodezza o gesto atletico che lascia senza parole e senza fiato.

Quel fantastico Leicester
Nell’anno delle celebrazioni per il novantesimo compleanno – pardon genetliaco – di Queen Elizabeth c’è una data che rimarrà per sempre impressa. Lo chiameranno quel 2 maggio di tanti anni fa, probabilmente, anzi quella notte del 2 maggio di molti anni fa, quando il trono per la prima volta dopo secoli è rimasto vacante e la capitale – in questo regno è a sud, ma è il centro di tutto – improvvisamente si è trovata molto più a nord.
Tutto questo grazie a colui che hanno ribattezzato The King, ma hanno avuto troppa fretta.