Categoria: Riscopriamoli…

Veronica ha deciso di lottare

“Vuoi che mi fermi”? chiede Veronica al marito Graham, appena dopo aver subito il primo attentato alla sua vita. Dei proiettili hanno infranto una delle finestre della sua casa a nord di Dublino. A 35 anni Veronica Guerin, giornalista come poche, moglie e madre di un bambino di sei anni, sta mettendo le mani sul proprio destino. Deciderà di non fermarsi – non lo ha mai fatto – e di andare avanti con le sue inchieste, ignorando intimidazioni e minacce, guadagnandosi stima e riconoscimenti.

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Heidi e il lockdown

“Nessuno può chiudere Heidi in una stanza” suona un po’ come “Nessuno può mettere Baby in un angolo”, ma sintetizza la morale di una storia – arcinota – che vede lei, la piccola svizzera “selvaggia”, determinata a perorare la sua causa contro tutto il mondo civilizzato a cavallo tra due secoli ormai andati. Per più di cento anni Heidi è rimasta coerente, ma è oggi, ai tempi della Dad che “imprigiona” tanti coetanei di città, che la sua vittoria di oltre un secolo fa suona davvero come un trionfo.

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La musa in oro e la memoria dipinta

Maria ha otto anni ed è seduta nel salotto della sua bella casa di Vienna. Non sta giocando, visto che le piace fantasticare sulla donna che sarà. Ogni volta che immagina il futuro, sua zia Adele corre in suo aiuto, confortandola e spronandola. Maria l’ha già eletta come modello, rapita non solo dal suo fascino, quanto da quella personalità così magnetica, impossibile da catalogare. Adele è innegabilmente dotata di uno spirito non destinato a restare confinato entro le mura di una dimora prestigiosa e nemmeno entro i limiti del suo tempo.

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Una vita difficile (e) meravigliosa

Ho rincorso George Bailey a lungo e alla fine il nostro appuntamento – sul divano – resta fissato per un sabato sera di dicembre. E’ forse il momento in cui ho più bisogno di lui, perché in questa serata fredda e nebbiosa, un cinema homemade che proietta film in bianco e nero mi sembra il modo migliore per colorare l’ultimo weekend prenatalizio.

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La diva e il Wi-Fi

Si chiamava Hedwig Eva Kiesler, quando nacque il 9 novembre 1914 a Döbling, diciannovesimo distretto di Vienna, elegante sobborgo circondato dalla grande foresta viennese che abbraccia ancora oggi la parte nord della città. Si potrebbe credere che la vita agiata di questa ragazzina sia destinata ad essere come tante altre, se non fosse che proprio quell’anno scoppia la prima guerra mondiale.

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L’acrobata delle parole

“Non cercate di prendere i poeti, perché vi scivoleranno via tra le dita”. Mi auguro che Alda Merini  non abbia mai avuto ripensamenti a riguardo, e si sia cullata – prima di notti insonni – al dolce pensiero di parole che tolgono ogni amarezza alla ricerca della vendetta. Vuoi perché è un’anima maltrattata, a invocarla. Vuoi perché romanticamente i veri poeti e le vere poetesse fanno parte di un esercito che perde tutte le battaglie.

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Storia di un amante di libri

Il 1933 per molti è un anno remoto, se non addirittura anonimo. Ma se consideriamo che nel 1933 fu eletto Adolf Hitler, e se consideriamo l’enorme influenza che la legittimazione di quell’ascesa ha avuto sulle vite di miliardi di persone, in molti ritratterebbero e direbbero  che il 1933 non è un anno lontano. E nemmeno, un anno qualsiasi.

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C’era una volta Roma

Sergio ed Ennio sono due amici che si sono dati appuntamento in una piazza deserta. Si incontrano per la prima volta dopo anni, ma non possono bere un caffè, perché i bar sono chiusi. Non possono bere un bicchiere di vino – uno de li Castelli, senza dubbio – perché le osterie hanno abbassato le serrande da un pezzo. Non possono far altro, se non incamminarsi – ciascuno per proprio conto – in quella piazza deserta che appare ancora più immensa.

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Thank you, Florence

Boris Johnson alla fine ha scrollato la sua chioma bionda e cambiato idea. Niente immunità di gregge, immediato lockdown con chiusura di attività non necessarie. Un concetto che comprendiamo, divenuto così cinicamente famigliare per noi italici – già, gli stessi accusati di voler fare la siesta – precursori nella lotta al Covid 19. Il coronavirus è arrivato, oltremanica. Sbarcato chissà dove, ma poco importa, visto che i numeri ci dicono che scalpita anche lì, pronto a sgranchirsi e distendersi dalle spiagge di Brighton e Dover fino alle cime dei monti scozzesi.

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L’ora più buia

Churchill lo sapeva benissimo e – lo proclamava – altrettanto bene: senza vittoria non c’è sopravvivenza. Parole chiare – le sue – parole che dovrebbero essere comprensibili anche a moltissimi di noi, venuti al mondo dopo quel maggio del 1940, l’anno più difficile per la storia della Gran Bretagna. Era una Primavera di 80 anni fa e dell’isola che aveva dominato sull’ impero più vasto mai visto, tutto ad un tratto era rimasta l’ombra di un paese lasciato solo.

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