Il diario di Mafalda
Cuori senza frontiere è un film girato in un angolo d’Italia. E’ il 1949 ed è la stagione del neorealismo: per me sinonimo di tante cose, ma soprattutto di tempi dove è prematuro tornare a parlare di colori. C’è stata la guerra e la pace è fragile. A dimostrarlo ci sono fantasmi, ma anche i vincitori e gli sconfitti. Soprattutto quegli uomini che in un paesino del Carso – dove il film è ambientato – tracciano una linea bianca che sembra indelebile.