Ti ho promesso un ballo

Penso a quei luoghi sulla terra considerati sacri, benedetti. Ecco che Lourdes, un tempo piccolo e insignificante villaggio nel sud della Francia, nel linguaggio comune diventa sinonimo di miracolo.  Non mi meraviglia: L’uomo ambisce a conoscere Dio al punto che continua a definire santa quella striscia di terra dove non si è mai conclusa l’intifada che strangola due popoli.

Jacksonville, Florida. L’interno di una palestra notoriamente non è un luogo per indugiare in pratiche devote. Non è il luogo deputato a eventi prodigiosi: eppure li, tra gli attrezzi sofisticati del Brooks Rehabilitation center, qualcosa di apparentemente inspiegabile accade.

Il tempo di una canzone – I’ll be di Edwin Mc cain – e il mondo circostante si ferma.

Una promessa impossibile da mantenere è stata invece mantenuta: .Joel Jackson ce l’ha fatta, è rimasto per la prima volta in piedi dopo anni, ha fissato negli occhi sua moglie e l’ha invitata a danzare.

Lauren non poteva dire di no: perché è stata lei a immaginare e profetizzare quel momento prima che diventasse realtà, nel giorno del loro matrimonio. Grazie a Lauren, fortunatamente non si può parlare di abbandono. Perché è avvenuto l’esatto contrario, laddove due persone si sono ritrovate proprio quando quel mondo che andava avanti per tutti gli altri, aveva messo entrambi in un angolo.

L’uomo che Lauren ha sposato soltanto due anni fa è tetraplegico da quasi sei: nel dicembre 2009 Joel infatti è vittima di un terribile incidente. Il destino gli riserva uno scontro che si rivela fatale: la sua auto finisce contro la vettura di un uomo in stato di ebbrezza.

Sbalzato fuori, Joel subisce la rottura di una vertebra, la C1. La ragione cervicale è la più delicata della colonna vertebrale; situata nella zona superiore la C1 funge da anello di congiunzione tra testa e spina dorsale.

Un caso di decapitazione interna, in estrema sintesi, sentenziano i medici. Ma Joel, inspiegabilmente, non muore. Trascorrono ottantasette giorni e dopo una lunga degenza ed in seguito a delicatissimi interventi per ricongiungere la spina dorsale, questo ragazzo giovanissimo – all’epoca ventenne – viene rimandato a casa.

Lauren, intanto, si trova altrove. E’ sposata, ma il suo matrimonio vacilla. La sua è un’unione che si rivela burrascosa, ma paradossalmente questa donna giovanissima cerca riparo nel porto che sembra meno sicuro.

Saputo dell’incidente lei torna da Joel, il ragazzo che ha frequentato al liceo e non vede più dai tempi del diploma.

Riescono a comunicare solo perché Joel muove le parole con gli occhi.

Proprio cosi, ma del resto la tecnologia rende questi tempi moderni tempi sicuramente più facili: con un computer e senza muovere labbra o mani, Joel e Lauren riescono a ritrovarsi e amarsi.

Si sposano nel 2013 e quel giorno la novella sposa esprime il suo desiderio

“Un giorno Camminerai e balleremo insieme”.

Ora che si sono ritrovati, inizia però la vera, lunga, estenuante ricerca.

Una caccia ad un tesoro che sembra inarrivabile: nell’America delle infinite opportunità e dell’assistenza sanitaria negata a molti, non ci sono strutture che si occupano di pazienti che hanno subito la rottura della C1. Nessuno se la sente, in estrema sintesi.

Lauren e la famiglia di Joel però non si arrendono e il loro cammino non si arresta prima che giunga il consiglio di un famoso neurologo:

Non uno qualsiasi, ma una specie di profezia che si rivela vincente: esiste davvero una terra promessa, il Brooks center di Jacksonville guidato dal Dottor Mc Iver.

In questo centro di riabilitazione altamente specializzato c’è posto per questo paziente difficile da seguire, ma indubbiamente speciale.

Non è finita qui: un miracolo è già avvenuto, ma il recupero non basta. Oltre Lauren, nemmeno medici e fisioterapisti si accontentano dei risultati ottenuti e che ha spinto questi due giovanissimi ad acquistare una casa e progettare un futuro.

Non basta la sopravvivenza, c’è bisogno di sentire vivo chi si ama o chi si vuole aiutare.

E’ sempre cosi: Per aiutare un paziente cosi delicato come Joel occorre soffermarsi sulle sue potenzialità, su ciò che è in grado di affrontare ancora. Non una, ma tante volte.

http://video.repubblica.it/mondo/torna-a-ballare-dopo-l-incidente-il-sogno-realizzato-di-joel-e-lauren/214508/213680

Il lavoro continua e anche Lauren non si muove più di un passo. Ogni giorno è accanto a suo marito, lo segue con gli occhi e con tutta la forza che l’ha tenuta in piedi dal principio. All’inizio di ottobre si tenta di fare lo stesso con chi sembra condannato a passare la vita su una sedia a rotelle:

Zero g è il nome di un’imbragatura particolare. Lo staff del Brooks chiede a Joel il permesso di tentare e lui, con un cenno del capo, accetta.

Forse non c’è solennità nel suo gesto, bensì voglia di rivedere il mondo dalla prospettiva giusta. Ma soprattutto di poter guardare negli occhi colei a cui soltanto due anni prima è stata fatta una promessa.

Intanto Lauren si è allontanata per rispondere ad un messaggio che lampeggia sul suo cellulare.

Ma quando torna suo marito è in piedi. Con gli occhi le ha appena chiesto di ballare. Questa volta lui ha mantenuto fede alla sua promessa.

E cosi il mondo che corre alla svelta si ferma e resta impotente, immobile di fronte a colui che torna in piedi.  A suggerire passi di danza per amore di colei che, come dice il verso della canzone in sottofondo, sarà sempre fan della sua vita.

Senza muoversi d’un passo e senza alcun bisogno di fare proclami

Tutto questo è’ accaduto a Jacksonville, ma potrebbe accadere ovunque. I confini lasciamoli a qualcun altro.
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