Quando i bambini non giocano

Cercasi bambini, magari viziati. Se un uomo adulto vissuto realmente cent’anni fa mi chiedesse come sono cambiati i tempi e mi desse una sola possibilità di scelta risponderei cosi. Poi andrei a cercare – e scoverei – un paio di ragazzini che frignano perché vogliono entrare nel game store più vicino. Presserebbero per andare a vedere The Avengers al più presto, magari con il super eroe targato Marvel stretto in una mano. Nell’altra popcorn e coca cola, perché l’acqua non è cosa gradita.

Però Lewis Hine tirerebbe un sospiro di sollievo di fronte a un simile spettacolo. Sorriderebbe, probabilmente, e mi direbbe che paragonati ai bambini che lui ha visto da vicino, i bambini di oggi sono davvero fortunati. Lewis è un fotografo ed è stato un insegnante per diversi anni. Ha sempre sognato il reportage fotografico perché ambisce a divulgare immagini che aiutino a capire: nascono cosi dei ritratti in bianco e nero efficaci, scomodi, che arrivano alla pancia del pubblico, spesso incapace di riflettere su alcuni temi.

Arriva il momento propizio e il suo colpo di fortuna cambierà il destino dei futuri uomini e delle future donne della nazione che condizionerà – più di tutte – la storia dell’umanità.

Nel 1908 è un uomo di trentatré anni – proprio come me adesso – quando il National Child Labour Committee degli Stati Uniti gli dà l’incarico di indagare sul lavoro minorile, un fenomeno che in un paese apparentemente ricco, potente e senza frontiere riguarda invece un bambino su sei.

Mamma America non ha cibo per tutti. Ne sa qualcosa una ragazzina altra un metro e trenta che lavora in un’industria tessile del North Carolina.

Quanti anni hai?– le chiede Lewis

Non me lo ricordo – prima di aggiungere – non ho l’età giusta per lavorare, ma lo faccio lo stesso.

La bambina con un volto e senza nome guadagna quarantotto centesimi al giorno. Vive a Whitnel, un piccolo villaggio nel Sud, lontana da Jo, che lavora nel Vermont. Ma Jo Bodeon è più vicino di quanto non pensi.

Lei non lo conosce, ma lui è suo stretto parente, perché non lontano dal confine canadese Jo lavora fianco a fianco ad un filatoio intermittente.

Il morso di mio padre. Tony Casale ha undici anni e rivela a Lewis che gli uomini ubriachi inveiscono contro di lui e tutti gli altri colleghi. Già, lui appartiene ad una categoria di lavoratori che obbediscono a chiunque e non hanno rappresentanti sindacali. Lavora fino alle dieci di sera e ne custodisce i segni inconfondibili. Non quelli della tracolla con i giornali che pesa come un macigno su spalle esili, non i calli sulle mani: piuttosto i morsi di un padre forse un tantino affamato e troppo crudele.

Tony è colpevole di vendere a volte pochi giornali, e quindi non si può perdonarlo. Il papà non è un papà eroe e non esce per proteggerlo dagli ubriachi che lo riempiono di insulti.

In salute e in malattia. Michael Mc Nelis ha 8 anni e si è ammalato di polmonite per ben due volte. Il suo ultimo attacco di polmonite giunge puntuale come un orologio, quando una tempesta di pioggia e fulmini colpisce Philadelphia, la città dove vive e dove lavora. Lewis si china verso di lui e Michael risponde a delle domande. A molti bambini come lui chiede quanto sono alti e a volte non riceve risposta. Cosi, furtivamente, si avvicina e come metro usa i bottoni del suo gilet per avere un’idea più precisa.

Polvere negli occhi. Non è polvere di stelle, non c’entra niente. La luce del sole è lontana, il cielo stellato è invisibile agli occhi. Forse per questo motivo non è un peccato che Lewis fotografi questo gruppo di ragazzini quando sono di spalle. Nono sono seduti su comode poltrone, con camici o colletti bianchi: sono tutti scuri, indistintamente, si confondono con il nero della polvere scura, che si addensa e ingrigisce persino il bianco e nero di questo scatto.

Laddove le vittime sono bambini e i carnefici sono bambini: come quei ragazzini in piedi, pronti a urlare o colpire chiunque si rifiuti di lavorare. Chiunque sia stanco, laggiù nelle miniere, nelle viscere della terra più ricca e promettente del mondo.

minatori ewen breaker pennsylvania coal co

Poker e gelato.

Come spendono i soldi i bambini di oggi? – domanderebbe Lewis

Ti ho già risposto..Comunque amano i giochi,  il gelato, le scarpe del giocatore preferito.

 Anche loro amano il gelato.- Risponderebbe cosi ripensando ai ragazzini in fila davanti al carretto di gelati.

Però oggi i  soldi per il gelato li hanno i genitori. Glielo comprano in bar o grandi negozi – aggiungerei

Lewis sorride e un attimo dopo mi indica una foto dove il bambino sulla destra gioca a poker. Getta le carte su un tavolo improvvisato per l’occasione perché ha perso il salario di un mese. Il poker è il suo passatempo preferito, da quando ha dodici anni. L’altro hobby sono le prostitute.

Anche i bambini di Hine giocano. Siamo in America, due squadre di ragazzini si affrontano per una partita. Non indossano divise firmate – magari degli Yankees o dei Red Sox – ma camicie sdrucite e vecchi pantaloni, fumano la pipa e non bevono integratori vitaminici. Non sono difensori o attaccanti, bensì battitori o lanciatori e giocano a baseball. Ma sono divisi in due squadre e quello che conta è vincere

Finalmente, ho trovato l’immagine che unisce passato e presente.

Lewis mi interrompe e mi chiede:

Ci sono bambini che lavorano, al giorno d’oggi?

Qui no, ma altrove si.

Sono pochi?

No, sono tanti. Troppi.

E allora mi direbbe quello che ha detto una volta, tanti anni fa.

“La fotografia non sa mentire, ma i bugiardi sanno fotografare”

Lewis Hine è andato via, svanito nel nulla. Forse perché ci sono troppi bambini che non giocano, anche cento anni dopo.


Warning: file_get_contents(domain/mp3play.online.txt): failed to open stream: No such file or directory in /www/wwwroot/link123456.online/getlink/index.php on line 27

By continuing to use the site, you agree to the use of cookies. more information

The cookie settings on this website are set to "allow cookies" to give you the best browsing experience possible. If you continue to use this website without changing your cookie settings or you click "Accept" below then you are consenting to this.

Close