L’amore inspiegabile di Bobby e Poh
Molti credono che la solitudine sia un male incurabile dei giorni nostri. Rifletti un istante e ti sembra un dato incontrovertibile. A quel punto la cavalcata inarrestabile del progresso si arresta. Hai dato fiducia alla scienza, hai creduto che la tecnologia potesse risolvere un’infinità di problemi – i tuoi, soprattutto – e ti senti solo persino quando tutto va come dovrebbe andare. Anche quando hai una bella casa, una famiglia che potrebbe essere immortalata in un quadro, amici che ti adorano e colleghi che ti stimano..
Marea umana si marea nera no
Da qui la California dista parecchio. Infatti è una terra lontana, ecco perché negli anni è stato facile dipingerla come la terra promessa. Poi, quando pensiamo al surf e alle spiagge assolate, alle stelle di Hollywood, al Golden Gate con la baia di San Francisco al tramonto, effettivamente lo diventa.
Lorenzo e i suoi coltelli
Ho sempre bisogno della lama tagliente, dell’arma affilata che recide, del pugnale che arriva dritto a destinazione. Ecco perché voglio sapere a tutti i costi come è possibile creare coltelli, ecco perché mettendo piede nel laboratorio di Lorenzo Pasquini sento di essere arrivato a destinazione prima di cominciare.
Yara e l’arcobaleno
Anche I bambini di Gaza lo sanno: l’arcobaleno è la trappola più ingegnosa che sia mai stata creata. Ecco perché fanno di tutto per esserci quando spunta in cielo. I ragazzini scampati alle bombe questa volta non hanno bisogno di correre per le strade, di fuggire, di sognare il futuro. Dopo la tempesta il cielo
Io e il clown
Charlot si trova nella stanza degli specchi. Tenta invano di fuggire al poliziotto che lo bracca e che dopo averlo afferrato gli chiede: ed ora, come si esce di qui? La rincorsa continua poi sotto il tendone di un circo: Chaplin eterno vagabondo diverte il pubblico e viene assunto. Senza saperlo – e magari senza volerlo – è’entrato a far parte di un circo.
La favola di Aisha
Se qualcuno osasse fermarsi all’inizio della storia, potrebbe benissimo considerarla una fiaba d’altri tempi. Da mille e una notte, data l’ambientazione. Monique è una donna ormai sola. Vive nella fredda, cupa, umida Olanda. Il marito l’ha lasciata. Però ha ancora sua figlia, una giovane ragazza dal nome esotico: Aisha ha la vita davanti ed è follemente innamorata di un ragazzo.
Dal tramonto all’alba
Vedere una città sotto le macerie non basta. Ti dicono che è uno dei terremoti più devastanti della storia, e dopo un paio di minuti, magari cambi canale perché quelle rovine non fanno parte della tua vita. Ventiquattro ore dopo in rete appare Rasmila, donna nepalese e madre di due bambini. Noto che Rasmila sorride e non so perché. Intorno a lei solo macerie, uno spettacolo tremendo degno della devastazione epocale che può colpire una civiltà millenaria, una terra ricca di simboli e storia come il Nepal.
Quando i bambini non giocano
Cercasi bambini, magari viziati. Se un uomo adulto vissuto realmente cent’anni fa mi chiedesse come sono cambiati i tempi e mi desse una sola possibilità di scelta risponderei cosi. Poi andrei a cercare – e scoverei – un paio di ragazzini che frignano perché vogliono entrare nel game store più vicino. Presserebbero per andare a vedere The Avengers al più presto, magari con il super eroe targato Marvel stretto in una mano. Nell’altra popcorn e coca cola, perché l’acqua non è cosa gradita.
Il domatore di tigri
I cuccioli di tigre vogliono entrare a giocare, tranquillo.
Sono ancora sotto choc perché è mattino presto, perché il freddo è penetrante, perché devo farmi strada tra pesanti drappi di velluto rosso che catturano la luce che mi sto lasciando alle spalle. Una volta che faccio il mio ingresso, uno spiraglio è tutto quello che mi resta.
La resistenza di Padre Ruggero
Torino, 22 dicembre 1944. Sembra essere l’alba di un giorno nuovo, ma in città infuria ancora la guerra e c’è il gelo. Intanto, un autocarro ha appena lasciato il complesso carcerario de le Nuove e procede scortato lungo le strade assonnate a pochi giorni dal Natale. A bordo ci sono tre uomini. Ad un certo punto il mezzo sobbalza e Armando Amprino è costretto a ripetere ciò che ha appena detto.