Marito caro ti rovino: la vendetta di Agatha
Considerando la protagonista di questa vicenda, è doveroso tenere a mente che è tutto vero. Lei è la più famosa giallista della storia, al secolo Agatha Miller, nata da padre americano e madre inglese. Dopo aver studiato per diventare un noto soprano, questa ragazzotta inglese orfana di padre lascia la cosmopolita Parigi e torna nella nativa Torquay, nel sudovest dell’Inghilterra. Incoraggiata dal drammaturgo Eden Philpotts inizia a scrivere. Nel 1914 si sposa con l’ufficiale della Air force Archie Christie e Agatha Miller diventa Agatha Christie. Più che l’unione, sarà quel nome ad essere eterno.
Il 1914 è il primo anno della grande guerra e Archibald Christie parte per il fronte. Durante la prima guerra mondiale sua moglie lavora come volontaria in ospedale, dove ha il compito di gestire il dispensario e ha l’occasione di studiare gli effetti di veleni e medicine. Dopo la guerra, i Christie si trasferiscono in una tenuta di campagna nel Berkshire perché Archie ha lasciato l’esercito con il grado di colonnello e si è messo in affari. Agatha, nel frattempo, non si accontenta di essere una moglie borghese: il suo primo romanzo giallo Poirot a Styles Court viene pubblicato e inizia una carriera inarrestabile. Nel 1922 parte con il consorte in un tour a zonzo per l’impero britannico e sono tra i primi inglesi a praticare il surf durante le visite in Sud Africa e alle Hawaii.
Quattro anni dopo arriva la consacrazione professionale: L’Assassinio di Roger Ackroyd è il suo sesto romanzo e desta scalpore per il finale geniale e sbalorditivo. Tuttavia, il 1926 non è destinato ad essere anno felice, poiché nel mese di dicembre suo marito le confessa di amare la sua segretaria, la giovane Nancy Neele, che frequenta abitualmente casa Christie. In quel pomeriggio del 3 dicembre Archie non le nega che ha intenzione di passare qualche giorno con l’amante e se ne va sbattendo la porta. Dopo aver cancellato tutti i suoi appuntamenti, alle 21,45 la scrittrice dà il bacio della buona notte alla figlia Rosalind e subito dopo lascia un messaggio alla segretaria, comunicandole che è sua intenzione partire immediatamente per una breve vacanza nello Yorkshire.
In un secondo momento la scrittrice più tradotta al mondo – anche più di Shakespeare – lascia un secondo messaggio, questa volta destinato ad un ufficiale di polizia, dove palesa timori riguardo alla propria incolumità. Infine svanisce nel nulla..
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La mattina del 4 dicembre la polizia del Surrey ritrova la sua auto, una Morris Cowley, in fondo ad una scarpata vicino a uno stagno. All’interno del veicolo gli agenti trovano una valigia aperta, degli abiti sparsi ovunque e una patente scaduta, che però non lascia dubbi su chi sia la celebre proprietaria. La pressione sulla polizia è subito enorme: non solo l’impietosa stampa britannica si lancia subito in ipotesi clamorose, ma anche il ministro dell’interno preme perché si faccia chiarezza il prima possibile.
Il creatore di Sherlock Holmes Conan Doyle viene interpellato per dare un aiuto alle ricerche; per la prima volta nella storia si impegnano aerei per delle indagini ufficiali. Intanto, Archie Christie viene spiato e interrogato, mentre la sua relazione con la segretaria diventa argomento di dominio pubblico e notizia in prima pagina. Nella lista dei sospettati, è lui l’indiziato numero uno.
Ma poi giunge il colpo di scena. Il 14 dicembre una signora avvisa la polizia di aver visto una donna somigliante alla Christie nell’albergo dove è ospite, ad Harrogate, località nota per le cure termali. All’arrivo degli agenti la Christie viene subito interrogata e quando suo marito si precipita li per il riconoscimento ufficiale, la donna lo accoglie come ha accolto la polizia. Si muove in apparente stato confusionale e alla vista del consorte, esclama: Guarda un po’, mio fratello è venuto a farmi visita.
Gli investigatori prendono atto che la donna è colta da amnesia temporanea. I medici la visitano e stabiliscono che la paziente si è allontanata per fuga psicogena, i cui sintomi sono gli stessi che lamenta la scrittrice. Tuttavia, la polizia scopre che la Christie si è registrata in albergo con il nome di Teresa Neele, usando cosi il cognome dell’amante di suo marito Archie. L’opinione pubblica reagisce negativamente e storce il naso di fronte ad un plot che sa di trovata pubblicitaria.
Due anni dopo la Christie divorzia e in uno dei suoi numerosi viaggi, conosce il suo secondo marito. In una camera d’albergo di Istanbul scrive il celeberrimo Assassinio sull’Orient Express ed oggi la stanza è divenuta un piccolo memoriale in suo onore. Autrice di gialli, romanzi rosa e opere teatrali – Trappola per topi va in scena tutte le sere ininterrottamente dal 1952 – in realtà dimostra di essere soprattutto amante del mistero, perché non rivelerà mai cosa accadde in quelle settimane.
Impossibile stabilire se in quei giorni la Christie sia stata vittima o piuttosto carnefice, od entrambe le cose. Nessun detective è mai riuscito a svelare l’arcano. Dal canto suo, Agatha è riuscita a cavarsela egregiamente.
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