Il Barbecue ai tempi di WhatsApp

Ho appena assaggiato un cocktail a base di Vermouth rosso e Bourbon. Si sente un retrogusto affumicato al legno di botte tanto caro agli appassionati del puro, schietto e vecchio whiskey americano. In un secondo momento, narici e palato colgono anche un’essenza di rosmarino che mi riporta verso lande più familiari. In ogni caso, i food blogger direbbero che si tratta di un “autentico trionfo di gusto”, ma io mi soffermo per l’ennesima volta sul mio inchiostro, impotente quando si tratta di trasmettere simili piaceri che appagano lo spirito.

Quando hai la fortuna di assaggiare qualcosa che non hai mai tastato prima, hai anche la benedizione di fare un viaggio che non costa nulla. Il Vermouth è un liquore italiano, il bourbon può essere distillato solo in America. E’ qui, tra naso e bocca, che Italia e Stati Uniti s’incontrano per l’ennesima volta e in modo del tutto inedito. Concedo ai miei sensi il tempo di elaborare ciò che Piemonte e Kentucky hanno saputo produrre secoli fa, prima di dedicarmi ad un’altra storia: un po’ a stelle e strisce, un po’ tricolore.

Perché racconta di una competizione pacifica, e curiosamente combattuta a suon di fuoco, fiamme e fumo. Mi riferisco all’ NBC  –  equivalente di National Barbecue Championship – fire battle, campionato nazionale di barbecue in ambito amatoriale e professionale, disputato su tutto il territorio nazionale e articolato in diverse giornate durante l’anno. L’ho scoperto da poco, nel momento in cui ho contattato i membri del Rustella BBQ team, arrivati primi alla fine del torneo nazionale dello scorso anno.

Esordienti, affiatati, vittoriosi: gli “ingredienti” ci sono tutti. Tuttavia il nostro incontro non nasce per “assaporare” il gusto unico della vittoria. Non sfoglio continuamente il blocco degli appunti per questa ragione, piuttosto per confermare che le storie dei vincitori hanno sempre tanto in comune con le vicende degli sconfitti.

Quelli che alla fine hanno vinto sono tutti giovani abruzzesi doc, che pur parlando con accento simile e capendosi al volo, sono diversi per scelte di vita o di carriera, così come per le alterne fortune che si sono succedute nel corso degli anni. Non si conoscono da molto e anche per questa ragione il loro presente non può essere raccontato come se stessi parlando di sei amici che si siedono al solito bar.

Si tratta invece di una squadra composta da persone diverse eppure accomunate dalla voglia di fare, dal desiderio di trasmettere la passione per il barbecue, anche a quei tanti – incluso il sottoscritto – che faticano a condividerla. Gli occhi e le prime parole di Roberto Montebruno, classe 1981, me lo confermano nel momento in cui lo spingo e lo costringo a ritornare indietro nel tempo recente. E’ il mese di gennaio del 2018, quando nel gruppo WE BBQ Abruzzo la sua strada s’incrocia con quella dei suoi futuri compagni.

Una chat di gruppo, al pari di una piazza o una stanza chiusa, permette ai suoi componenti di scoprire cose nuove all’unisono. Venuti a conoscenza dell’esistenza di un campionato nazionale, Roberto organizza un incontro nella sua casa di Lanciano per conoscersi da vicino. Si “stende” un progetto che si traduce in un piano d’azione, considerando le singole qualità di ognuno.

E’ così che Roberto Taddeo, di Cupello, diventa per tutti gli altri “Rustella Boys” il “jolly”, dato  l’estro mostrato nell’elaborazione delle ricette e nella presentazione dei piatti. Volente o nolente il teramano Cristiano Blancato si distingue per essere il “secchione”, colui che “spreme” YouTube alla ricerca di video made in Usa, “servendo” ai compagni consigli preziosi. Pareri che interessano indubbiamente a Matteo Burtini, l’”handyman” di Casoli che tutto aggiusta e niente lascia fuori posto. Anche per questo, la competenza del “maestro” Fabio Di Biagio, ristoratore di Bellante, trova terreno fertile per alimentare idee sfiziose e proposte convincenti. Tanto che l’ortonese Omar Montebruno, il più giovane del gruppo, si sente sin da subito motivato a proseguire. Con il tempo si rivela lo “stakanovista” che non vuole smettere di imparare.

Dalle prove in cucina e taverna alla prima trasferta sul campo il passo è breve. Roberto sembra ricordare molto bene il 10 marzo 2018, magari più di tutte le gare – penso – ma non indago ulteriormente. Di sicuro resta il viaggio a  bordo di un ducato bianco, che consente ai sei amici di varcare il confine e raggiungere Roma per disputare la prima gara.

La trasferta nella capitale prevede più o meno lo stesso iter delle trasferte successive: dovranno affrontare tre prove, suddivise per categorie che prendono il nome dal pezzo di carne da preparare, in modo che i piatti vengano esaminati da ristoratori competenti, membri di una giuria di qualità decretata dal WBQA, ennesimo acronimo sfizioso che facilita a “digerire” il ben più lungo WorldBarbecueAssociation.

L’esordio è la prova eloquente – se ce ne fosse ancora bisogno – che anche i primi arrivano ultimi. Il debutto non è felice per i ragazzi del Rustella BBQ TEAM e nella prima categoria si classificano all’ultimo posto.

In una competizione chi giudica sa che non esiste condanna senza una prova d’appello. I ragazzi reagiscono benissimo e “addentano” il podio sul finale, quando viene chiesto alle 14 squadre in competizione di preparare delle ribs cotte a puntino.

Il podio di Roma è il lieto fine di una giornata iniziata male, nonché l’ennesimo punto di partenza che li spinge a confrontarsi più da vicino con altri appassionati, in molti casi membri esperti di team già consolidati. Roberto e gli altri familiarizzano con loro e con le successive tappe del tour, ciascuna ribattezzata con un nome che da un lato ironizza e dall’altro celebra la località ospitante. Si destreggiano sempre meglio, prendendo confidenza con alimenti e strumenti, studiando e sudando, fino alla gara di San Benedetto del Tronto.

Il 16 giugno, a soli tre mesi di distanza dall’esordio romano, il team si aggiudica due categorie su tre, inclusa quella dedicata alla preparazione del pesce. Con un’orata che convince i giudici sotto le palme a pochi passi dal litorale marchigiano, i punti si accumulano e cresce l’entusiasmo. Ma sotto il sole accecante, tra i gazebo 3×3 e accanto al carbone che arde, i membri del Rustella BBQ team non si accontentano solo di scalare posizioni in classifica.

Intelligentemente decidono di partire anche quando non dovrebbero, talvolta individualmente, per dare il proprio supporto a squadre che militano nel campionato riservato ai professionisti. Ad aprile è la volta della prima esperienza a San Marino, mentre alla fine di maggio Roberto Taddeo parte per Varese motivato a dar man forte agli amici del Legio I BBQ team nella tappa nota come Smoke on the lake. L’incursione nel campionato pro culmina con la partecipazione al Motorvalley smoking race di Modena.

L’esperienza, corale e individuale, viene condivisa oltre i social. Ossia faccia a faccia, costantemente sui carboni ardenti.

Ad agosto, nel cuore della Calabria che non ti aspetti – quella verde fatta di boschi abitati da lupi e interrotti da laghi di montagna – il clima fresco di Camigliatello Silano permette di sperimentare nella categoria freestyle ragù di pecora da sposare con gli intramontabili gnocchi. Tra controlli serrati e giudizi in perfetto anonimato, la procedura è sempre quella. E’ soprattutto grazie ai segreti di una cottura lenta e a bassa temperatura – nel pieno rispetto della tradizione del barbecue d’oltre oceano – che si cuoce il successo del gruppo. L’ Oktober BBQ fest di Liettoli è l’”antipasto” che lascia pregustare il sapore della vittoria: a Lomagna, su poetiche rive come quelle del lago di Lecco, i Rustella boys assaporano finalmente tutta la gioia del trionfo. Il torneo prevede un’ultima giornata a Torino e nonostante la vittoria sia matematica, partecipano ugualmente al contest in dicembre.Certi di aver capito cosa conta davvero: i vincitori non devono mai abituarsi a pietanze servite su piatti d’argento.

Per questo è lecito attendersi che continueranno a mettersi alla prova, rabboccando carbone, prestando attenzione ad eventuali errori, con un occhio al termometro a lettura istantanea che non lascia scampo. E’ cosi che loro amano e sanno fare, specialmente ora che è di nuovo tutto pronto.

Sono di nuovo qui a Roma, dove tutto è cominciato. E’ questione di poco, il seven hills fire battle sta per iniziare, tanto che l’orologio segna quasi le 9 e i box con il cibo all’interno sono in procinto di essere disigillati.

All’ombra dei sette colli i giudici si esprimeranno in modo competente e imparziale, senza fare cenni o sconti a coloro che si stanno avvicinando per prendere posto all’ombra di gazebo bianchi già allineati. Il nuovo anno è cominciato da qualche mese, e il nuovo NBC fire battle sta per imitare il suo esempio: dopo le 9 il calore crescerà inesorabilmente.

Sarà un altro campionato, sarà tutta un’altra storia: da queste parti ovviamente ci si diverte, pur consapevoli che con il fuoco davvero non si scherza.

 
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