Chi è James Dean?

Immaginatevi un’aula come tante e poi i banchi dove siedono dei teenager – adolescenti del 2015 –  tutti nati alla fine degli anni novanta. Non è un mondo immaginato: protagonisti di questo piccolo universo sono dei ragazzi che prima di ogni lezione pigiano frenetici i tasti dei loro smartphone. Ogni volta guardano il loro insegnante con aria sospetta e temono – non è una novità – che le due ore di inglese non passino velocemente come vorrebbero.

Oggi e’ un martedì come tanti. Questa volta i saluti di rito sono più sbrigativi e il teacher sentenzia l’argomento della giornata. L’insegnante ha scovato una lettura che ritiene accessibile a tutti. Sembra scorrevole, ma soprattutto interessante.

Questa volta nessuno avrà il coraggio di lamentarsi. Lo sforzo più grande è fatto – pensa e non osa dirlo.

“Oggi parleremo di una leggenda, di un attore morto per un incidente.”

La frase è ad effetto e indubbiamente lapidaria; tuttavia perfetta per riportare in vita degli adolescenti solitamente annoiati da qualsiasi cosa. Il suo sospetto pare confermato da un primo, timidissimo sussulto.

Invita i ragazzi a posare gli occhi sul brano scelto: si tratta di un’ intervista all’attore inglese Alec Guinness che avrebbe predetto la morte di James Dean subito dopo aver visto la famosa Porche Spyder parcheggiata fuori dal ristorante Villa Capri ad Hollywood. Soltanto una settimana prima il suo fatale incidente, James Dean rideva e ironizzava sul collega troppo superstizioso

“Ovviamente sto parlando di James Dean”.

L’introduzione si è conclusa, ora un alunno tra i sedici presenti verrà scelto a caso per cominciare la lettura ad alta voce perché – si sa – la pronuncia è importante. Il teacher vuole ascoltare attentamente e invita tutti a fare silenzio.

E nel profondo silenzio arriva la domanda, fatale forse quanto quel tragico avvenimento.

“Prof chi è James Dean?”

Nessuno volge lo sguardo verso il proprio compagno. Tutti fissano il Prof, che istintivamente controbatte

“Non conosci James Dean?”

L’alunno scuote la testa senza vergogna e non si leva un minimo commento. Un brivido lungo la schiena non tarda ad arrivare. Nella mente del prof – che non ha nemmeno quarant’anni – scorrono le immagini dell’attore leggenda scomparso a soli ventiquattro anni. Successivamente quelle dei ragazzi in lacrime e di un’intera generazione distrutta dal dolore. Per un attimo rivede i pellegrinaggi di coloro che ogni anno si recano sui luoghi dove Jimmy, che in uno dei suoi film è il ribelle accusato di non avere ideali – Rebel without a cause è il titolo originale di gioventù bruciata – visse.

A parte due alunne, nessuno sembra conoscere quel ragazzo di provincia divenuto poi icona indiscussa del novecento.

Consapevole che la sua giornata non è iniziata nel migliore dei modi,  il Prof si accorge però che il silenzio è riuscito laddove lui e i suoi tentativi hanno fallito: tutti lo fissano e si aspettano che parli.

Devo resuscitare un morto e spiegare un mito – medita per alcuni istanti e sa che non ha altra scelta.

Posa gli occhi sul brano scelto e per uno strano scherzo del destino la premonizione di Alec Guinness – che qualcuno identifica finalmente con il maestro Jedi Obi Wan Kenobi in Star Wars – suona davvero come una  maledizione.

Ma per spiegare quel mito forse bisogna partire proprio dal 30 settembre 1955. Dal giorno in cui avvenne il fatale incidente che costò alla vita all’anima ribelle di Hollywood, che all’epoca aveva solo ventiquattro anni.

“Un incidente come quello di Paul Walker”

Alessandro, un alunno oggi resuscitato, ha appena preso la parola. Sa tutto sulla morte della star di Fast and Furious scomparsa recentemente ed è incontenibile. L’insegnante lo ascolta e riesce ad arginare in extremis quel fiume in piena, tornando poi sull’argomento della lezione.

Spiega che James Dean non era solo in auto il giorno in cui morì. Con lui c’era qualcun altro, ma glissa sul nome perché non lo ricorda. Ripercorre la sua vita a ritroso, anche perché ha visto più volte le pellicole girate dall’attore.

“Ha girato soltanto tre film, tutti in due anni. Tutti diventati celebri perché c’era lui”

Alterna la lingua di Sua maestà all’italiano nel descrivere brevemente le trame de la Valle dell’Eden, di Gioventù Bruciata e il Gigante. In quest’ultimo film, dove Dean interpreta il ruolo del petroliere che per tutta la vita ama la moglie dell’allevatore – interpretata da Liz Taylor – si assiste all’ascesa e alla caduta di un uomo che in barba al successo e all’ambizione, va alla disperata caccia dell’autodistruzione per un amore mai ricambiato.

James Dean era fedele al metodo Stanislavskij eppure capace – come disse il regista Truffaut – di essere imprevedibile perché potrebbe ridere là dove invece un qualsiasi altro attore piangerebbe. E viceversa.

Il prof ricorda che Dean ha ispirato le grandi star del rock and roll, da Elvis a Bob Dylan, ai Beatles.

“Se oggi indossate una t-shirt bianca sopra un paio di jeans è grazie a lui”

Un’affermazione leggera, spassionata, forse banale, eppure salutare.

https://www.youtube.com/watch?v=BQ4EgEG4TJI

Tornando a casa, l’insegnante però è spinto dalla curiosità. Trova quello che cerca su riviste e Internet; scopre che molte cose erano ignare anche a lui. Insieme a Dean nell’auto c’era Rolph Wütherich, un meccanico di ventinove anni che riportò diverse fratture e fu dimesso dopo un mese di ospedale, mentre l’auto contro la quale si andò a schiantare la porche color alluminio di Dean apparteneva a uno studente ventiquattrenne di nome Donald Turnupseed.

Andando oltre, il prof ha anche scoperto che Dean Dooley percorreva la stessa strada quel giorno, verso Salinas, dove James Dean doveva partecipare ad una gara. Lo soccorse insieme al cognato e lo trovò sul lato del passeggero. Ancora oggi Dooley sostiene che non fosse Dean a guidare, ma i mezzi tecnologici hanno sempre confermato la versione ufficiale, secondo cui Dean sarebbe balzato dall’altro lato a causa dell’urto. Che fu violento, anzi no violentissimo, a giudicare da quanto sostennero i soccorritori accorsi sul posto, i quali in preda allo choc si limitarono ad un commento laconico: Sembra esplosa.

Un’ultima scoperta: James Dean aveva partecipato a uno spot televisivo a favore della guida sicura.

Guidate con calma. Perché la vita che salvereste potrebbe essere la mia.

Ma questo non cambiò il suo destino, mentre la sua t-shirt – sempre bianca sullo schermo – il giorno della sua morte cambiò colore e divenne rossa.

Il giorno dopo il prof torna a scuola ed Alessandro si avvicina:

“Prof, ieri ho visto Gioventù Bruciata”.

“Ti è piaciuto?” chiede il teacher indaffarato.

“Si e non me lo aspettavo”.

Il prof si ferma per un attimo e guarda l’alunno. E’ piacevolmente sorpreso e sollevato. Questa lezione, alla fine, è servita.
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