Nel giardino dei Cunha
Nel giardino dei Cunha non esistono frutti proibiti. Si possono davvero assaggiare tutte le more, le fragole e cogliere i frutti che crescono spontaneamente su alberi rigogliosi. Nel giardino dei Cunha il sapore dei frutti non tradisce ciò che è visibile agli occhi: è qualcosa di vivace che rivive nel palato. Dimenticato il colore ingannevole degli scaffali dei supermercati, riscopro per l’ennesima volta Madre Natura e la sua generosità. Elargisce tanti doni che di tanto in tanto è consentito scartare: oggi tocca semplicemente a me.
Guardo avanti. Con Paloosca
Luigi guarda attentamente l’elicottero che ha tra le mani. Ha cinque anni e data l’età dovrebbe stancarsi subito del suo giocattolo. Tuttavia sa bene che quello è il giocattolo destinato a durare nel tempo perché non è uguale agli altri: suo padre Carlo non l’ha scovato in qualche soffitta polverosa, non lo ha comprato in un negozio perché attirato da vetrine pretenziose. Lo ha creato con le sue mani, perché da anni – ormai da sempre – usa il legno per costruire e rifinire mobili nel suo laboratorio.
La cavalcata di Alexis
C’è una casa in Via dell’armonia. E’ situata su una collina, si trova più in alto rispetto a tutte le case vicine. Come ogni mattina Alexis esce dalla sua abitazione e osserva attentamente coloro che abitano vicino a lui. Da qualche giorno c’è una calma un po’ surreale: la gente apparentemente continua la solita vita, eppure in molti hanno rallentato i ritmi e sono bloccati in una fila un po’ disordinata.
Uomini che amano creare
Lo ammetto, il Generale Lee è una tentazione troppo forte. Ovviamente non parlo di Robert, il famoso ed eroico ufficiale sudista, ma della Dodge Charger che usavano i cugini Duke in Hazzard per azzardare acrobazie e sorpassi tuttora inimitabili. Sia chiaro: non siamo nello Stato della Georgia e quest’auto non si può guidare. Perché è un gioiellino da collezione, perché il suo legittimo proprietario con calligrafia tanto impeccabile quanto perentoria, invita caldamente il visitatore a non toccare.
La Cina non è vicina
Come ogni anno in occasione del solstizio d’estate a Yulin si fa festa. Questa città nel sud della Cina non è un piccolo villaggio perché conta cinque milioni di persone. I numeri nel paese più popolato al mondo sono davvero relativi e seguono due destini: passano inosservati oppure impressionano. A proposito: in occasione del solstizio d’estate a Yulin, da vent’anni, arrivano diecimila cani. Duemila saranno macellati, cucinati, mangiati in un solo giorno.
L’ultima lezione
C’è un’altra città che si chiama Betlemme. Anzi, ve ne sono almeno altre due. Conoscevo quella più grande, quella che si trova in Pennsylvania ed è stata ribattezzata Christmas City perché durante le feste natalizie smette di essere una cittadina yankee e si trasforma in un villaggio bavarese. Non lontano, nel più piccolo e provinciale New Hampshire, c’è l’altra Bethlehem.
La penna e la spada
Una volta che qualcuno riesce ad affondare la lama e il corpo del suo avversario inizia a grondare sangue, ne traiamo la conclusione che la battaglia è finita. Il nemico è battuto, non c’è più nient’altro da fare. Tuttavia soltanto le guerre combattute ad armi pari si concludono in tutta fretta: quando il sangue si mischia a ben altro, in un qualsiasi campo di battaglia, lascia un segno destinato a rimanere indelebile.
L’amore inspiegabile di Bobby e Poh
Molti credono che la solitudine sia un male incurabile dei giorni nostri. Rifletti un istante e ti sembra un dato incontrovertibile. A quel punto la cavalcata inarrestabile del progresso si arresta. Hai dato fiducia alla scienza, hai creduto che la tecnologia potesse risolvere un’infinità di problemi – i tuoi, soprattutto – e ti senti solo persino quando tutto va come dovrebbe andare. Anche quando hai una bella casa, una famiglia che potrebbe essere immortalata in un quadro, amici che ti adorano e colleghi che ti stimano..