Categoria: Cultura

L’incredibile scalata di Amir

Ho già attraversato Il Nepal sconquassato dal terremoto nel momento in cui mi sono imbattuto in Sonies, il miracle baby di cinque mesi estratto vivo dalle macerie. Un anno fa c’era un disperato bisogno di quel simbolo perché il mondo si concentrasse su quel paese cosi povero. Purtroppo le tragedie devono accadere in determinati posti, altrimenti si fa fatica a mantenere desta l’attenzione. Ma questo lo sanno tutti.

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Lo schiaffo di Jesse Owens

Storia di una ladra di libri è un bestseller dei nostri tempi.  Merito di Markus Zusak, il suo autore, ma come sempre la menzione la dedico ai suoi protagonisti. Già, la forza sta in loro, in quei giovani Liesel Meminger e Rudy Steiner che vivono in Germania, durante gli anni del nazismo e della guerra. Dove i piccoli sono considerati adulti da destinare alla Hitlersjugend, giovani figli di Hitler da formare. Infatti Liesel e Rudy sono tedeschi e proprietà del Führer: secondo gli indecenti canoni dell’epoca sono da considerare automaticamente e tecnicamente due ariani.

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Donna e madre migrante: l’american dream in bianco e nero

Vedendo i film di Chaplin o John Ford, leggendo scrittori come Faulkner o Steinbeck, ho iniziato a desiderare di conoscere l’America come non l’avevo immaginata nei miei anni d’infanzia, quando la crisi che ha colpito l’Occidente non era di certo all’orizzonte. Mi sono affidato alla letteratura ed al cinema, mi ci sono affezionato. Non era stato necessario da bambino, quando ti affidi all’istinto e sei comunque più tenace; da piccolo vuoi credere anche ai fantasmi, anche se ti fanno paura.

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La notizia che non fa notizia

Marito e moglie escono di casa al mattino. Vanno al lavoro e lasciano la figlia nelle mani della baby sitter. E’ un fatto ordinario: la porta si chiude alle prime ore del mattino e si riapre soltanto a pomeriggio inoltrato, se non addirittura la sera.

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E se Frederik fosse vegano?

Santa Claus non vola più sui tetti e sulle case in legno di Randers. Si sa, il Natale sopravvive e incanta ancora grazie alle tradizioni e Randers – come tradizione nordica comanda – ne aveva una tutta sua. Fino a pochissimi anni fa sui negozi della città danese campeggiavano foto e immagini di Babbo Natale che fumava marijuana. Un promemoria per turisti e stranieri: qui tutto è in ordine e anche se non si può fare tutto, ben poco resta all’immaginazione…

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Il diario di Mafalda

Cuori senza frontiere è un film girato in un angolo d’Italia. E’ il 1949 ed è la stagione del neorealismo: per me sinonimo di tante cose, ma soprattutto di tempi dove è prematuro tornare a parlare di colori. C’è stata la guerra e la pace è fragile. A dimostrarlo ci sono fantasmi, ma anche i vincitori e gli sconfitti. Soprattutto quegli uomini che in un paesino del Carso – dove il film è ambientato – tracciano una linea bianca che sembra indelebile.

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Quando il giorno divenne notte

Una volta ho provato a raccontare l’inenarrabile. Ammetto candidamente che non ho avuto pudore, nel concepire e immaginare quel personaggio apparentemente venuto fuori dal nulla. Un vecchio signore appoggiato al suo bastone che racconta la sua storia al giovane protagonista, in visita con suo padre al cimitero ebraico di Praga. Era uno dei momenti topici del mio romanzo, Il sentiero delle monete false, pubblicato ormai qualche anno fa.

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Quo vado. E io ci sono andato

Non ci sono solo i film in programmazione.. L’attesa è spasmodica – in realtà vorrei già essere li a pagare, con i soldi in mano – ma proficua. Se da un lato le ore volano, i secondi pagano. So che rimarrò in fila per un’ora – considerando le cassiere stremate – e sono consapevole che sono qui di domenica pomeriggio per un film che dovrò vedere alle 22.40

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Tra cielo e terra, il suono della Squilla

A Natale anche io mi lascio travolgere e – ammettiamolo pure – coinvolgere dalla battuta di caccia che mi vede carnefice della tradizione. Anch’io mi inchino dinanzi alla decorazione perfetta, al mondo fatato ormai prerogativa esclusiva delle pubblicità di marchi famosi. Sono preda delle vetrine luccicanti e tentacolari, ma vittima che non merita pietà perché comunque è alla ricerca dell’occasione perfetta.

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I piccoli, grandi sogni di Mario

La destinazione è certa, questa volta. Nella mia mente sembra essere già tutto disposto come conviene: le parole non mancheranno, ne sono certo. E poi il pomeriggio è altrettanto promettente. Grazie al sole che non trafigge, ma ha comunque deciso di affacciarsi dopo due giorni di autentica tempesta.

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